Tutto quello che devi sapere dopo una frattura della scapola
Contenuti
1# Dove si trova la scapola nel corpo umano?
2# Anatomia della scapola
3# Che movimenti permette la scapola?
4# Come avviene la frattura della scapola?
5# Come capire se ti si è rotta la scapola?
6# Cosa non fare in caso di frattura di scapola?
7# Quali sono le sedi di maggior frequenza nelle fratture scapolari?
8# Cosa succede se ti rompi la scapola? Quali sono le complicazioni?
9# Come si diagnostica una frattura della scapola?
10# Come dormire con la scapola rotta?
Dove si trova la scapola nel corpo umano?
La scapola è un osso piatto, triangolare, che si appoggia posteriormente al tronco, sulla gabbia toracica.
Puoi palpare la spina della scapola mettendo una mano sulla spalla opposta, facendola scivolare verso l’interno.
Se conosci qualcuno che soffre spesso di cervicalgia, soprattutto da un lato solo, gli verrà in automatico di mettere una mano sulla zona dolente, come per cercare di alleviarne i sintomi.
Anatomia della scapola:
L’osso della scapola è composto anteriormente da:
- Acromion: la punta ossea sporgente che puoi palpare facilmente su entrambe le spalle;
- Glena (glenoide): dove è presente la cartilagine articolare che forma l’articolazione con l’omero, l’osso del braccio;
- Processo coracoideo: il punto di origine ossea di alcuni muscoli, tra cui il capo breve del bicipite brachiale.
E’ invece composto posteriormente da:
- Spina della scapola: divide posteriormente la scapola in due fosse distinte, la fossa infraspinata e la fossa sovraspinata. Il suo proseguimento va a formare l’acromion;
- Fossa infraspinata: zona di origine di alcuni muscoli che fanno parte della “cuffia dei rotatori”;
- Fossa sovraspinata: zona di origine del muscolo sovraspinato (o anche detto sovraspinoso), famoso per le frequenti lesioni a causa di movimenti ripetuti nel tempo.
Che movimenti permette la scapola?
I principali movimenti che la scapola ci permette di svolgere sono:
- Flessione ed estensione del braccio:
- Adduzione e abduzione del braccio:
- Rotazione esterna ed interna del braccio (anche a gomito a 90°):
Come avviene la frattura della scapola?
Un trauma ad alta intensità è la principale causa di fratture scapolari, e anche di altri danni collaterali, come fratture costali, fratture vertebrali, contusioni, ecc. (chiamati politraumi).
Il meccanismo della lesione è dato da un colpo diretto - caduta di un oggetto pesante sulla scapola o da altezze elevate - ad esempio come accade negli incidenti automobilistici, nei traumi sportivi o lavorativi.
Come capire se ti si è rotta la scapola?
Analogamente alle fratture della clavicola, potresti riscontrare:
- Dolore acuto;
- Gonfiore intorno alla spalla e al compartimento posteriore;
- Deformità ossea;
- Ecchimosi (stravaso di sangue sotto pelle);
- Chiusura della spalla danneggiata e del braccio a contatto con il torace, in posizione difensiva, sorretto dalla mano dell’arto opposto;
- Movimenti molto dolorosi della spalla, soprattutto se cerchi di sollevare il braccio verso l'esterno;
- Eventuali abrasioni della pelle, dovute all’attrito con possibili superfici, come in caso di incidenti stradali, cadute, ecc.
Cosa non fare in caso di frattura di scapola?
Se sospetti una frattura alla scapola le prime cose che dovresti evitare di fare sono:
- Muovere la spalla traumatizzata;
- Muovere il soggetto, soprattutto nei politraumi causati da incidenti stradali perché, in caso di traumi vascolari o alla colonna vertebrale, potresti procurare danni irreparabili;
- Riposizionare l’osso nella “posizione corretta” a causa della deformità ossea che potrebbe crearsi dopo l’incidente;
- Massaggiare l’area scapolare, bloccata dallo spasmo dei muscoli adiacenti;
- Forzare la rimozione degli indumenti, rischiando di spostare i segmenti di frattura e provocare ulteriormente una maggior scomposizione dei frammenti. In caso i vestiti fossero troppo stretti, i frammenti di frattura siano esposti (all’esterno della pelle) con presenza di emorragia, la miglior soluzione è quella di tagliarli.
Quali sono le sedi di maggior frequenza nelle fratture scapolari?
Le fratture della scapola vengono classificate in base alla localizzazione anatomica:
- Frattura del corpo della scapola
- Frattura della rima glenoidea e della superficie articolare
- Frattura del collo della scapola
- Frattura del processo coracoideo
- Frattura dell’acromion
- Frattura della spina della scapola
Cosa succede se ti rompi la scapola? Quali sono le complicazioni?
Complicazioni immediate:
La frattura della scapola si presenta maggiormente nei casi di politraumi, associata ad altre lesioni ossee delle strutture adiacenti, ad esempio:
- Frattura delle costole;
- Lussazione della spalla;
- Frattura vertebrale;
- Frattura della clavicola;
- Frattura dell’omero;
- Lussazione acromion-claveare;
- Lesione di Hill-Sachs;
- Contusioni o lesioni delle ossa del cranio;
- Spalla fluttuante.
Nelle casistiche in cui il trauma ad alto impatto possa risultare potenzialmente pericoloso per la vita del soggetto, possono verificarsi:
- Lesioni arteriose (arteria succlavia, brachiale);
- Lesione agli organi interni;
- Lesioni nervose (plesso brachiale).
Complicazioni a lungo termine:
La complicanza tardiva più rilevante nelle fratture articolari scapolari è l'artrosi post-traumatica della spalla.
Questa patologia non si presenta immediatamente dopo il trauma, ma tende a manifestarsi in tempi più lunghi.
Le successive complicazioni a lungo termine sono ad esempio:
- Difficoltà di unione dei segmenti ossei;
- Incompleta unione dei segmenti;
- Instabilità delle articolazioni della spalla;
- Discinesia di entrambe le scapole;
- Sindrome sub-acromiale;
- Spalla congelata;
- Rigidità della spalla.
Come si diagnostica una frattura della scapola?
La diagnosi della frattura della scapola è ottenuta grazie ad un esame radiografico, che include diverse proiezioni, tra le quali la antero-posteriore e la laterale, dal tratto ascellare.
Una doppia proiezione consente al medico radiologo di diagnosticare particolari fratture che passano inosservate ed essere catalogate come falsi positivi.
Il ricorso alla tomografia computerizzata è quasi sempre necessario per poter diagnosticare le fratture della glena e del collo della scapola.
La risonanza magnetica consente di osservare le possibili lesioni associate ai tessuti muscolari, tendinei di tutto il cingolo scapolare, soprattutto nei traumi ad alta intensità.
Come dormire con la scapola rotta?
Sia nelle fratture composte che nelle scomposte, viene applicato un tutore in tasca reggibraccio, di conseguenza le posizioni migliori per dormire, per ordine di importanza e comodità, sono:
- Supino in posizione reclinata (in questa posizione il peso del corpo non aggrava pienamente sulla scapola, col rischio di causarti dolore). Più vai avanti nella cura, più potrai inclinare maggiormente lo schienale;
- In posizione fetale (naturalmente dal lato sano);
- Sdraiato a pancia in su (nel caso in cui non avverti dolore), soprattutto se non hai a disposizione una panca o poltrona reclinabile, poi creare una muraglia di cuscini che ti sorreggano la schiena.
L’unica posizione sconsigliata, oltre a dormire sul lato “malato” è di sdraiarsi a pancia in giù.
Questa posizione è parecchio complicata, non solo perché il tutore è da mantenere tutta la notte, fino a che il dottore non ti dice che puoi toglierlo, ma anche perché la tensione sulle spalle potrebbe aumentare e causarti dolore articolare e muscolare alla spalla e al collo.
Bibliografia
(1) Robinson CM. Fractures of the clavicle in the adult. J Bone Joint Surg Br 1998;80B: 476-484.
(2) Federico A. Grassi, Ugo E. Pazzaglia, Giorgio Pilato, Giovanni Zatti. Manuale di ortopedia e traumatologia; Elsevier; 2° edizione (1 dicembre 2012).